E’ comparsa sui giornali la notizia che in Puglia, in provincia di Foggia in particolare, si è manifestata, in forma epidemica, come di norma, la “trichinellosi”.
La trichinellosi (Trichiniasi) è una zoonosi parassitaria (intestino inizialmente) causata da un nematode (verme di forma cilindrica) appartenente al genere Trichinella di cui esistono più specie e più genotipi.
La Trichiniasi è una zoonosi mai debellata ma, piuttosto, “aggirata” dalle migliorate abitudini igieniche sanitarie alimentari che comportano la cottura del cibo e la conseguente morte del parassita.
Questa zoonosi è presente in Italia dove purtroppo si manifesta in forma sporadica. Ricordo di casi in Toscana, a Pistoia, nel 2013.
Non si può essere sicuri che se si chiedesse ad uno studente del sesto anno di medicina di cosa si tratti, questi darebbe una risposta esaustiva, ammesso che la desse.
Leggi tuttoFu Joseph Leidy nel 1846, dopo aver identificato microscopicamente il parassita, già da James Paget solo visto, che dettò la ”cottura” della carne del maiale per evitare, appunto, la malattia. Questa all’epoca era molto diffusa appunto nei suini. Sappiamo oggi che salatura, essiccamento, affumicamento e cottura nel forno a microonde della carne non assicurano l’uccisione del parassita.
Schematicamente, rimandando a testi specialistici, si riconoscono due serbatoi da cui l’uomo può contagiarsi uno domestico, rappresentato dal suino, ed uno selvatico costituito fondamentalmente da volpe e lupo e dalle loro prede come i cinghiali (appunto) e i roditori.
Oggi con la presenza di “cinghiali urbani” ed un possibile ciclo alimentare “parallelo” potrebbe innescare un serbatoio “diverso”.
Le mutate abitudini alimentari su base intimistica, nutrizionale (presunta), di importazione o, anche solo “in auge” o di moda hanno introdotto l’abitudine, sempre più diffusa, a consumare cibi crudi. Sia carne che pesce.
E se con certe carni poco cotte o crude può accadere d’incontrare la Trichinella nel pesce poco cotto o crudo può incontrarsi l’altro grande imputato, un altro nematode, della famiglia Anisakidae (Anisakis).
Nella fase iniziale della Trichiniasi si possono avere sintomi gastrointestinali (diarrea, dolori addominali, vomito) dovuti ai parassiti adulti presenti al livello dell’intestino (tenue). Successivamente (a circa una settimana dall’infestazione) a seguito della migrazione delle larve nei muscoli prevalgono i sintomi come: mialgia (dolori muscolari), febbre, edema facciale e delle palpebre.
Nei casi gravi possono comparire compromissioni cardiache e la malattia, peraltro curabile, può anche essere mortale.
In inizio in un mondo “bio” si mangiava crudo. Un passaggio alla civiltà fu mangiare cotto. In un mondo meno “bio” si torna a mangiare crudo. E’ quasi da ridere.