Pubblicato da IL MATTINO Napoli il 26 Marzo 2021
Si è sostenuto che il Paese è caratterizzato da un grave analfabetismo scientifico (solo il 3% della popolazione conosce il metodo scientifico contro il 78% della Finlandia fonte OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico).
In generale il dato fa impressione. Per il calcolo delle probabilità, risulta difficile pensare che quel 3% comprenda tutto il mondo scientifico del Paese, compresa la biomedicina. E’ possibile allora ipotizzare che, fatte le doverose eccezioni, una quota, e probabilmente non piccola, del mondo scientifico del Paese, compresa tutta la sanità, ricada in quel 97% di popolazione che non conosce il metodo scientifico. Un mondo scientifico che non conosce il metodo scientifico: un ossimoro. Un mondo scientifico applaudito a sua volta da una popolazione scientificamente analfabeta.
Questa ossimorica condizione applaudita poi da una popolazione scientificamente analfabeta sarebbe, così, la spiegazione più plausibile per le incomprensibili ascese nel mondo scientifico nazionale, comprese le apparizioni nei “talk show” televisivi, e quelle inspiegabili turbo notorietà nei media. E non solo.
Questa “ascientifica” condizione è premessa e spiegazione dell’insostenibile mancanza dell’aperitivo, degli assembramenti più disparati, dalla partita a calcetto a quella a carte dello “jogging” irrinunciabile e quant’altro. Storicamente in questa palude hanno proliferato e proliferano tanti fenomeni, da quelli “mistici” a quelli “terapeutici”. I così detti “metodi di guarigione” hanno segnato dolorosamente la nostra storia. Vieri, Bonifacio, Di Bella e più recentemente Davide Vannoni su cui vivaddio, contro i pur vari pronunciamenti di TAR e del Senato stesso, ebbe da sola ad esprimersi la senatrice a vita Elena Cattaneo affermando “Non c’è nulla di scientifico in questo metodo. Mancano presupposti di efficacia e razionalità”.
Ma è sempre in questa atmosfera che nasce, si sviluppa e si consolida il movimento “No Vax”. Non c’è da meravigliarsi, pertanto, se, complici anche gravi difetti di comunicazione dello Stato e dei media, ci sia diffidenza verso il vaccino in generale e taluni tipo di vaccino in particolare.
Appaiono poi un tantino temerarie e non ponderate quelle prese di posizione circa l’obbligatorietà del personale sanitario al sottoporsi a vaccinazione. Sommessamente lo stesso personale con l’istituto legislativo della “obiezione di coscienza” può rifiutarsi di ben altri obblighi pure previsti dalla Legge.
Si conosce poco il metodo scientifico ma bene quello della protesta. Il Paese è attanagliato da una grave crisi pandemico-economica ma non mancano gli scioperi dei trasporti, di Amazon e le rivendicazioni salariali come quelle clamorose del compatto della Pubblica Amministrazione su cui c’è obbligo di Riforma.
Così in quest’altro tipo di atmosfera rientra la volontà di una quota non indifferente di medici di famiglia a declinare la funzione di “vaccinatore”, una sorta di “obiezione”; così come appare almeno “fuori le righe” volere retribuire per tale funzione gli “specializzandi” che, peraltro, godono già dell’assegno di formazione.