Una domanda molto insidiosa apparentemente banale è: in generale perché si scrive? In particolare perché si scrivono lavori scientifici?
Con complicità nazionali e soprattutto locali, per anni le zone fertili a nord di Napoli sono state trasformate, almeno in parte, in una discarica industriale, anche di sostanze tossiche e nocive.
Questo evento pur in assenza di un serio studio clinico-epidemiologico, basantesi cioè su riscontri diagnostici, è stato cavalcato intensamente ma solo “sentimentalmente” come possibile causa oncogenica. Ciò ha solo minato la fragile economia di quelle zone. E questo nonostante Mario Fusco, direttore del Registro dei Tumori in Campania presso l’Asl Napoli 3 Sud, ha sempre affermato che in quelle zone le frequenze dell’incidenza dei Tumori non si discostano significativamente da quelle nazionali.
La storia può soppravvivere solo in cospetto ad analfabetismo scientifico.
Ancora oggi ha risalto sulla stampa locale uno studio, pur definito preliminare, pubblicato sul “Journal Cellular Physiology”, circa la concentrazione di metalli tossici nel sangue di 95 (novantacinque) malati di tumore nell’area della regione Campania, appunto, more solito, delle “terre dei fuochi”.
Insomma un piccolo campione e quattro indicatori di sangue per stabilire un possibile rapporto con il mondo del cancro.
Sempre nessuno però, anche Anatomo patologi, che si cimenti, si sporchi con il “riscontro diagnostico”.
Eppure a Giugliano esiste un settorato all’avanguardia.
La Provincia di Gorizia è un territorio di 467 km2, situato nell’Italia nordorientale al confine con la Slovenia. Ha una popolazione di circa 140.00 abitanti. La principale attività industriale della zona è rappresentata dai cantieri navali di Monfalcone. La Provincia di Gorizia ha presentato un’incidenza di mesotelioma maligno tra le più elevate in Italia e nel mondo.
Una serie di 3.640 autopsie consecutive effettuate presso l’Ospedale di Monfalcone consentì di stabilire inequivocabilmente il rapporto causale tra asbesto in uso nei cantieri navali di Monfalcone e mesotelioma.
Un registro tumori, il riscontro diagnostico, il singolo tumore. Non un’ammucchiata neoplastica.
Tornando alla domanda perché si scrivono lavori scientifici?
Nel mio stare al Montefiori Hospital dell’ Albert Einstein College of Medicine la risposta me la diede il Dott. Leopold G. Koss. “Salvo eccezioni molto limitate: per fama (potere, notorietà) e per fare carriera”.
Queste sue parole le ho ritrovate anni dopo in una sua lettera (The American Journal of Surgical Pathology: December 1981 – Volume 5 – Issue 8 – p 795-796) in cui introduceva un’altra variabile nel ragionamento prima riferito: il tempo è il giudice insindacabile in patologia.
La storia probabilmente é tutta da riscrivere.