Un “sontuoso” volume “La Facoltà di Medicina e Chirurgia a Cappella dei Cangiani”, edito in occasione dei 45 anni “ab Facoltà còndita”, traccia la storia di quei “gruppi” che hanno contribuito, nel bene e nel male, alla formazione di quella che all’ epoca fu realtà metropolitana, regionale e del mezzogiorno.
L’Istituto di Anatomia Patologica è stato per riconoscimento unanime una delle grandi realtà di quell’Istituzione ma il volume della Facoltà non lo illumina con la luce che probabilmente meriterebbe.
All’ Anatomia Patologica, La scuola di Antonio Calì, sono infatti dedicate due eufemisticamente “frettolose” paginette (pp. 415-416) su le ben 515 facciate dell’opera. Insomma uno 0.4%…approssimando!
“Infandum, regina, iubes renovare dolorem, Troianas ut opes et lamentabile regnum eruerint Danai, quaeque ipse miserrima vidi et quorum pars magna fui”. (Virgilio, Eneide: Libro II).
Antonio Calì (1925-2002) fu chiamato alla titolarità della cattedra di Anatomia e Istologia Patologica della novella Facoltà di medicina e chirurgia in quanto a norma del DPR252/72 titolare della “seconda cattedra” (R) di Anatomia e Istologia Patologica all’ epoca dell’unica Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Ateneo napoletano.
Antonio Calì, allievo di Pietro Verga già Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’unica Facoltà di Medicina dell’epoca, godeva della stima di Luigi Califano, patologo generale e Preside della Facoltà madre.
Califano nel dopo guerra aveva mandato i suoi allievi a perfezionarsi negli Stati Uniti. Egli, di scuola tedesca, vedeva con rammarico che nei suoi allievi non c’era l’accudimento dello studio cellulare.
Così intravide il mantenimento dello studio microscopico nella disciplina sorella dell’Anatomia Patologica e nella persona di Calì, anche lui stato in America. Anche chi scrive nel suo concorso a Assistente Ordinario godette della premura del Professore Califano nei confronti della morfologia.
Antonio Calì inaugurò il nuovo Istituto accompagnato dal Prof. Luigi Coscia Porrazzi, Libero Docente e dal Dott. Lucio Palombini assistente Ordinario, dai Tecnici Sigg. Anna Vaccaro e Giovanni Zerlenga. Solo dopo alcuni mesi si aggregò la Dott. Raffaella Vecchione, anch’ella già assistente Ordinario.
L’Edificio che li accolse era ed è quello N 20 di Cappella Cangiani (Foto in Evidenza), fra gli ultimi della costruzione del complesso, e fu consegnato incompleto senza acqua nei laboratori e, soprattutto, mansardato cioè non dotato di finestre apribili. Quest’ultimo “vulnus” venne sanato, con lavori ciclopici, soltanto dopo circa vent’anni grazie alla presenza dell’Istituto (LP) negli organi di governo dell’Università.
Facevano parte del gruppo anche se, come si dice, non ancora in carriera i Dott. Guido Pettinato e Gaetano De Rosa.
Un gruppo giovane che aveva scelto liberamente disciplina e leader che con lui organizzò un “servizio centralizzato” di diagnostica anatomopatologica a tutto tondo e attirò l’interesse locale e nazionale per l’impegno non solo diagnostico ma anche didattico-scientifico.
Il Professore, come allievo di Pietro Verga apparteneva indirettamente alla scuola di Guizzetti, e volle quindi “ab ovo” un settorato che fu costruito con tutti i criteri in essere negli anni 70 e dotato di ben tre tavoli per il riscontro diagnostico.
Intensa fu in quegli anni, anche se per breve tempo, la collaborazione con la scuola di Cardiochirurgia di Nicola Spampinato e con quella di Medicina di Mario Mancini.
Quel bellissimo settorato non esiste più per la complicità e l’inettitudine di molti. I verbali delle autopsie, il primo a firma del Professore Antonio Calì, dovrebbero essere ancora formalmente conservati agli Atti.
Per quanto riguarda l’istopatologia il Professore volle che, al di là di una comune diagnostica, ci si organizzasse per “specifiche competenze”, così come pretese l’osservazione comune dei casi, come aveva visto e fatto da Arthur Purdy Stout alla Cornell University, Medical College di NY.
Questo elevò rapidamente le capacità di ciascuno di noi e in particolare:
nacquero le competenze: Raffaella Vecchione (epatologia); Lucio Palombini (Citologia); Guido Pettinato (ematopatologia); Gaetano De Rosa (Dermatopatologia).
E’ in questo gruppo di patologi in cui va identificata la scuola di Antonio Calì.
Poi, negli anni, ci furono molte “gemmazioni” da cui nasce, forse, quella “frettolosità”, prima detta, collegabile quindi ad una appartenenza non originale .
Il Prof. Luigi Coscia Porrazzi si allontanò per assumere la direzione del Servizio di Anatomia Patologica a Castellammare di Stabia prima e poi dell’Ospedale dei Pellegrini di Napoli.
Nel frattempo molti giovani venivano attratti dai singoli, dalla disciplina e dalla Scuola di Specializzazione in Anatomia Patologica aperta nel 1982, prima dell’Italia meridionale, che frenò l’emigrazione verso le Scuole di Parma e Trieste:
i Dott. Bartolo Di Prisco e Antonino Di Tuoro, prematuramente scomparsi, e poi altri che hanno fatto brillanti carriere ospedaliere:
- Pasquale Angrisani poi Primario dell’Ospedale di Salerno, oggi sede Universitaria:
- Oscar Nappi poi il Primario dell’Ospedale Cardarelli di Napoli;
- Anna Maria Salvati poi primario di Torre del Greco;
- Mariantonietta Bruno poi Primario di Matera;
- Vittoria D’Onofrio poi primario del Complesso pediatrico Santobono Pausillipon di Napoli;
- Pasquale Orabona poi primario a Caserta.
e poi Amedeo Boscaino, Giovanna Carrillo, Anna De Chiara, Rosanna Russo, Antonio Cuccuro, Giuseppe Ciancia, Enrica Barra, Nicla De Rosa, Luigi Panico Maria, Rosaria D’Armiento Gino Insabato Stefania Staibano dalla Patologia Clinica, Franco Paolo D’Armiento, e poi tanti altri.
Tra questi Stefania Staibano e Franco Paolo D’Armiento diventeranno Professori Ordinari di Anatomia Patologica, Maria, Rosaria D’Armiento e Gino Insabato Associati.
Lucio Palombini e Raffaella Vecchione divennero Professori Ordinari di Anatomia Patologica nel 1985, Guido Pettinato nel 1990, Gaetano De Rosa nel 1995.
In un decennio quattro vincitori di concorso e tutti chiamati dalla Facoltà a dimostrazione della considerazione che aveva la Scuola di Calì a livello nazionale e locale.
Nel corso degli anni:
hanno anche ricoperto cariche:
Antonio Calì
- Assessore al Comune di Napoli;
- Senatore della Repubblica.
Lucio Palombini
- Direttore Sanitario del Policlinico annesso alla Facoltà per cinque anni;
- Consigliere di Amministrazione dell’Università;
- Componente della Commissione Statuto Università Federico II.
Gaetano De Rosa
- Presidente Società Italiana di Anatomia Patologica e Citopatologia diagnostica (SIAPEC).
Hanno poi trascorso periodi di formazione all’estero:
Lucio Palombini:
- Montefiori Hospital and Medical Center di NY;
- Karolinska Institutet Stochholm (Svezia);
- Northwestern Memorial Hospital Chicago.
Guido Pettinato
- University of Minnesota, Minneapolis.
Antonio Vetrani
- Mount Sinai School of Medicine NY;
- New York University (Metropolitan Hospital).
Giancarlo Troncone
- Nuffield Department of Pathology, University of Oxford, Regno Unito;
- Department of Pathology and Laboratory Medecine, University of Pennsylvania School of Medicine, USA;
- Laboratorio di Anatomia Patologia dell’Ospedale Gregorio Maranon, Madrid ed il Laboratorio di Onco-Ematologia dell’Ospedale Virgin de la Salud, Toledo, Spagna;
- Dipartimento di Patologia del Deaconess Hospital, Harvard Medical School, Boston, USA.
Pio Zeppa
- Memorial Sloan-Kettering Cancer Center, NY;
- Leids Cytologish en Pathologish Laboratorium, Leiden (the Netherlands);
- Department of Pathology, MD Anderson Cancer Center, Houston, TX).
La Citopatologia negli anni 70 ebbe un notevole sviluppo didattico-scientifico e diagnostico soprattutto con l’introduzione della tecnica di prelievo con ago sottile.
Nacque così il Servizio di Citopatologia.
Unico in Italia, riuscì ad organizzare nei suoi locali un ambulatorio per il prelievo delle masse palpabili.
A questo afferirono accanto a Lucio Palombini e Antonio Vetrani, affiancati dalla Dott. Lia Aricò, giovani entusiasti come Giancarlo Troncone, Pio Zeppa, Franco Fulciniti, Giuseppe Di Benedetto, prematuramente scomparso, e tanti altri; oltre le Dott. in Biologia Marina Marino, Maria Laura Del Basso De Caro, Rosalba Boschi, Assunta Zabatta e Gilda Marino. Le ultime due con ammirevole caparbietà, si sono successivamente laureate in Medicina e Chirurgia.
Maria Laura Del Basso De Caro nel 2020 diventerà Professore Ordinario di Scienze Tecniche Mediche Applicate.
Del gruppo Citopatologia:
Antonio Vetrani diventerà Professore Ordinario di Anatomia Patologica nel 2001
Giancarlo Troncone diventerà Professore Ordinario di Anatomia Patologica nel 2016.
Pio Zeppa diventerà Professore Ordinario di Anatomia Patologica nel 2019.
Nel 1998 su iniziativa di Lucio Palombini fu istituito il Corso di Perfezionamento in Citopatologia che ha portato a Napoli illustri Docenti Italiani e stranieri. Il corso di Citopatologia prosegue oggi nel Corso di Molecular Cytopathology istituito nel 2011 dal Giancarlo Troncone.
Nel 1989 l’Istituto aderisce al V Ciclo del Dottorato di Ricerca con il Dottorato di Ricerca in Scienze Anatomo Patologiche.
Nel 1997 nasce il Dipartimento di Scienze Biomorfologiche e Funzionali dalla confluenza degli Istituti di Anatomia Umana Normale, Anatomia Patologica e di Radiologia.
Su proposta del Professore Lucio Palombini l’Università degli Studi di Napoli Federico II ha conferito nel 2001 la Laurea Honoris Causa al Professore Carlos Wanes Menino Bedrossian.
In 45 Anni la Facoltà ne ha conferite solo 15.
Il “Professore” è scomparso nel 2002.
Con la Riforma Gelmini (2008), e la conseguente formazione dei Dipartimenti, attualmente l’Anatomia Patologica vive in due diversi Dipartimenti:
- Sanità Pubblica (Direttore pro tempore Prof. Giancarlo Troncone)
- Scienze Biomediche Avanzate