Lo “screening” del carcinoma della cervice uterina si effettua con la raccolta di un mix (“pool”) cellulare della Portio uterina, del canale e del fornice mediante un apposito strumento (spatola, brush etc).
Da questo pool si allestisce un vetrino e poi l’osservazione microscopica.
Il Test di screening viene chiamato (Pap-Test), Test di Papanicolaou dal nome di colui che universalmente viene ritenuto il suo ideatore appunto Georges Papanicolaou.
L’avvento dello “screening” del carcinoma della cervice uterina ha modificato del tutto la storia naturale di questa grave malattia e più in generale della medicina. Il Test “di per se” resta anche attualmente un poderoso strumento di prevenzione in medicina.
La domanda legittima da farsi perché Georges Papanicolaou non ha ricevuto il Premio Nobel pur essendo fortemente proposto e sostenuto dall’autorevolezza di Hans Ludvig Kottmeier (1903-1982) il famoso radioterapista del Radiumhemmet di Stoccolma?
Si badi, inoltre che la notorietà di Papanicolaou in quegli anni era estrema basti considerare che fu raffigurato addirittura in due serie filateliche, sia negli USA che in Grecia, suo paese natale.
Il conferimento del Premio Nobel ha un iter che va dalla proposta al conferimento e quello per la medicina è consegnato si badi da una Commissione dell Karolinska Institutet di Stoccolma sede del Radiumhemmet. Quindi Georges Papanicolaou aveva, per così dire, lo sponsor nella casa del Premio.
Alla Commissione deve anche pervenire un’ “intervista” del candidato (una sorta di relazione) da parte di un fidiciario della Commissione. Nel caso fu incaricato il Professore Josef Kajcek da cui mi sarei recato negli anni a venire.
“Fui accolto benissimo, ospitato sontuosamente, la mia relazione fu positiva.
Ma il problema nacque in Commissione.
Alla proposta di conferimento di Kottmeier circa la originalità del metodo fu obiettato che il metodo non era originale perché preceduto temporalmente dal medico rumeno Aurel Babeş’.
Chiesta una pausa si cambiò la motivazione facendo leva non più sull’originalità quanto sul ruolo preventivo dello “screening” e della sua incidenza sulla storia naturale della malattia.
A questa motivazione fu obiettato che incomprensibilmente nei suoi lavori Georges Papanicolaou non aveva mai citato bibliograficamente Aurel Babeş’.
Così il sogno di Georges Papanicolaou svanì. (comunicazione personale di JZ)”.
Da cui per dirla con Leopold G. Koss:
“In the meantime, the lesson is clear: always cite papers written by your predecessors and contemporaries, if you ever wish to obtain the Nobel Award” International Journal of Gynecological Pathology. 2003; 22(1):101-102.